
Nel corso dell’ultimo anno, lo smart working è diventato parte integrante della vita di molti di noi. Oggi, circa un anno dopo l’inizio dell’emergenza sanitaria, siamo di fronte ad una situazione non molto diversa: molte regioni tornano in zona rossa e ci ritroviamo a parlare di smart working.
In quest’articolo approfondiremo gli aspetti positivi e negativi del fenomeno, raccogliendo il punto di vista di alcuni colleghi e qualche consiglio che a noi è tornato utile.
C’è chi ne parla in maniera positiva, definendolo uno dei pochi aspetti positivi del lockdown, e chi invece non vede l’ora di tornare alla normalità.
Pro e Contro
Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi del lavoro da remoto?
Secondo una ricerca Linkedin realizzata nel 2020, lo smart working porta i dipendenti a lavorare di più:
- Il 48% dei lavoratori dichiara di lavorare almeno un’ora in più al giorno.
- Il 21% dei lavoratori ha difficoltà a staccare la spina a fine giornata.
Ciononostante, ci sono anche aspetti positivi, specialmente dal punto di vista relazionale: infatti il 50% dei lavoratori ha dichiarato che lavorando da remoto ha potuto passare più tempo con la propria famiglia.
Ne abbiamo parlato anche con i colleghi alla Next04 e sono emerse varie opinioni:
Una delle cose che manca di più è certamente la possibilità di relazionarsi con i colleghi, il confronto e la pausa caffè sono un valore aggiunto della giornata di lavoro a cui è difficile rinunciare.
Per le mamme e i papà la difficoltà è anche quella di dividersi tra casa e lavoro, o meglio di dividere casa e lavoro all’interno dello stesso luogo: a causa dell’emergenza sanitaria infatti, anche la didattica a distanza è entrata a far parte delle nostre vite, complicando così la gestione del lavoro da remoto, specialmente per chi ha figli piccoli.
Ciononostante, in molti hanno sottolineato come lo smart working permetta di ottimizzare i tempi, evitando le perdite di tempo legate agli spostamenti e offrendo un aumento delle possibilità di condivisione con i propri familiari.
Cosa tenere a mente
Ad oggi, molte regioni italiane si trovano di nuovo a fare i conti con la zona rossa e di conseguenza, con i pro e i contro del lavoro da remoto. Nel frattempo però, un po’ di cose le abbiamo imparate:
- Rispettare gli orari di lavoro: fissare una routine è importante per rimanere produttivi e non lasciarsi distrarre, per cui può essere utile definire un orario di inizio e uno di fine, senza però dimenticarsi delle pause!
- Non sovraccaricarsi: bisogna tenere a mente che il lavoro da remoto è comunque lavoro; è importante la produttività ma anche la propria sanità mentale.
- Creare la propria area di lavoro: indispensabile per avere a propria disposizione tutto ciò di cui si ha bisogno durante l’orario di lavoro, ma anche per poter delineare la giornata lavorativa all’interno di tempi e spazi ben precisi.
- Fare esercizio fisico: lo smart working può rendere il lavoro ancora più sedentario: può essere d’aiuto sgranchirsi le gambe di tanto in tanto e fare un po’ di stretching.
Questi sono solo un paio di consigli che secondo la nostra esperienza possono facilitare la gestione del lavoro da remoto durante questa zona rossa. In realtà, potrebbero tornarci utili anche al termine dell’emergenza sanitaria: infatti, molte aziende sembrano intenzionate a rimanere fedeli, almeno in parte, al lavoro da remoto.
Le nostre fonti: repubblica.it/tecnologia/